Il murale dipinto ad Aielli nel 2017 è un vertiginoso parallelo tra l’uomo e l’universo, una spiazzante oscillazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, che in fondo si contengono l’un nell’altro a vicenda. Si staglia sul muro una grande figura umanoide e al contempo animalesca e surreale. Il corpo di questo gran demone contiene in sé una miriade di altre forme di vita: cellule, nuvole, arbusti, arti, stelle e strani animali. Un piccolo omino quasi nascosto ci offre una chiave di lettura, e prendendo in prestito alcune famose parole di Battiato si chiede: “Dentro di me vivono la mia identica vita dei microrganismi che non sanno di appartenere al mio corpo… io a quale corpo appartengo?”