Il murale realizzato ad Aielli nel 2018 è avvolto in un’aura di magia e mistero. Sulla scena, due personaggi fatti di linee e colore, si scontrano o incontrano al centro. In gola resta l’ineffabilità di un’opera che acquista sempre nuovo senso nell’occhio di ogni spettatore, così come il mistero dell’universo è tutto racchiuso nell’occhio al di qua del telescopio. Tra i due personaggi principali che si incontrano sulla scena emerge, allo sguardo più attento, una terza presenza: due occhi fanno capolino sulla finestra nella parte centrale della parete, come a guardare di rimando lo spettatore che all’improvviso si sente osservato dall’opera stessa. In un angolo del muro due omini stilizzati ci parlano degli autori. Questa sorta di firma è in realtà un richiamo ad un’opera di Erich Heckel, cara ai due artisti: “il fatto che sono stilizzati” dichiara Emajons in un’intervista “non dà l’idea dell’identità di chi lo ha fatto, sono state due persone insieme ma non si hanno altri dettagli.” L’opera a quattro mani è un incontro sorprendente di due anime, da cui nasce infine un “terzo disegnatore”, una nuova identità tutta da scoprire.