Un’immagine potente e commovente, tanto dolorosa quanto piena di vita, quella del piccolo Giuseppe Di Matteo trionfante, in sella al suo cavallo, che gioisce per l’arresto di Matteo Messina Denaro.

Giuseppe era figlio di Santino di Matteo, collaboratore di giustizia, e a soli dodici anni fu vittima inconsapevole della mafia e delle sue vendette. Venne rapito, tenuto prigioniero per 779 giorni e infine ucciso e il suo corpo dissolto nell’acido. Tra i mandanti del rapimento c’era anche Matteo Messina Denaro.

L’immagine che lo ritrae era apparsa per la prima volta su di una parete in prossimità della casa circondariale de L’Aquila, il giorno dopo il trasferimento in quella struttura del boss. Ma il poster ha avuto vita breve e fu rimosso da ignoti in poco meno di 24 ore. Appena letta la notizia il sindaco Enzo di Natale non ha potuto fare a meno di contattare Laika per invitarla a Borgo Universo. Così il comune di Aielli ha offerto una sua parete per far rivivere quell’opera e quel sorriso che ora non potrà più spegnersi. Il muro è stato inaugurato insieme a Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe: Angela De Luca, sindaca di Altofonte; e Don Luigi Ciotti.

La mafia vive ancora, non più di stragi ma continua ad uccidere: economicamente, socialmente e psicologicamente. La mafia si combatte non delegando, ma abbracciando, ognuno nel suo piccolo angolo di possibilità, un impegno concreto per costruire e generare nel bello. Si combatte con la cultura, con l’educazione che è sacra con le politiche vere e non criminogene. Si combatte con piccole azioni di coraggio che, se isolate, restano voci silenti, ma insieme formano uno splendido coro. Si combatte con la nostra responsabilità di cittadini che ci spinge ad agire ogni giorno con passione; a muoverci, e non solo a commuoverci sull’onda delle emozioni.

LA MAFIA FA SCHIFO, e non abbiamo altro modo di combatterla che con il nostro impegno.