Durante l’estate del 2020 ragazze e ragazzi di Aielli, dai 14 ai 17 anni, hanno condiviso, con l’aiuto e la guida della fondazione psicologi d’Abruzzo, le esperienze e le suggestioni scaturite durante il periodo di isolamento forzato dovuto alla pandemia. Il progetto prevedeva fin dall’inizio la presenza di un mediatore artistico per trasformare in un’opera d’arte visiva le emozioni dei ragazzi. Così è nato “Implosione 2020”, un murale che evidenzia con immagini opposte e complementari i sentimenti ambivalenti maturati nel corso del programma di scambio.
Il papavero e il bambino simboleggiano una crescita che si proietta verso l’ignoto, restando ancorata alle proprie radici. Il bambino fluttuante cerca di afferrare le stelle che rappresentano i suoi sogni. Il cavallo-joystick è ispirato alle rappresentazioni dei cavalli nelle pitture preistoriche delle caverne: la “caverna” del lockdown è stata riempita dalla realtà virtuale e dalla tecnologia che ha permesso di rompere l’isolamento. Il joystick è stato un “cavallo” per volare ed uscire all’aria aperta, riacquistando un senso di libertà. Il pianeta e il pallone richiamano il desiderio e il bisogno di aggregazione; ne fuoriescono infatti delle api, simbolo di socialità, che volano verso la finestra superiore della casa, anch’essa accolta nella struttura del murale, perché simboleggia l’apertura verso il mondo esterno. Da questa stessa apertura si estendono verso il basso delle mani che si protendono verso il pallone, simbolo di una collettività che vuole riallacciare i legami. Una simbologia composita unita da un tratteggio che rappresenta l’incertezza tipica dell’età adolescenziale e quella derivata dall’esperienza della pandemia, prendono l’aspetto di moderne pitture rupestri che trasudano dall’interno della caverna/casa verso l’esterno spazio/luce, per riappropriarsi della vita e della libertà. Tutta la direzione artistica, nonché la realizzazione pratica è stata curata da Maria Angelica Mazzulli.